Da project manager alla creazione di lampadari in ceramica

Suo nonno era ceramista di professione e pittore, e “in eredità” le aveva lasciato pastiglie di ceramica coloratissime e vivaci. Lei però, Denise Ciccardi, 39enne, inizialmente non le aveva considerate: dopo la laurea in Scienze Politiche, nel 1997, aveva iniziato a lavorare nel settore della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, ma due anni fa, dopo oltre 10 anni, ha deciso che quel lavoro le stava stretto, ha ripreso in mano le vecchie pastiglie di ceramica e ha avviato a Bologna, dove vive, una bottega che realizza lampadari preziosissimi e multicolori, la Grim&Marius.

Denise, come mai hai scelto di lasciare un lavoro sicuro e avviato per dedicarti all’artigianato?
«Il mio lavoro iniziava a starmi stretto, era molto impegnativo e mi portava via tanto tempo, anche la sera e nei week end, e a livello di retribuzione il gioco non valeva la candela. Nel frattempo sono nati i miei due figli e, insieme con mio marito, abbiamo deciso che era il momento che prendessi una pausa dal lavoro. Poi, ristrutturando casa, pensavo a come realizzare un lampadario per un angolo dell’abitazione, e mi sono ricordata di quelle pastiglie di ceramica colorata del nonno, come caramelle fatate, che da bambina vedevo sempre nel suo laboratorio e con cui giocavo…».

E così è nato il tuo primo lampadario…
«Esatto. Ho pensato che potessero diventare le gocce di uno chandelier. Ho preso un vecchio lampadario da un mercatino, l’ho dipinto e decorato con le pastiglie. E da questo “numero zero” tutto è cominciato! È nato così Grim&Marius in onore anche del nonno che si chiamava Mario Grimaldi. I lampadari di Grim&Marius sono tutti pezzi unici, realizzati interamente a mano. La ceramica del nonno ora viene affiancata da nuove pastiglie che faccio io partendo da stampi creati sui pezzi originali».

Il nonno però non ti ha insegnato tecniche di lavorazione. Come le hai imparate?
«Ho seguito un corso privato di 10 ore con un professionista bolognese, ho rifatto lo stampo delle pastiglie e e ora sto provando nuovi colori con smalti e cristalline, che sono delle polveri. Inizialmente vedevo un sacco di difficoltà, ma poi sentivo troppo mio questo progetto e mi sono buttata».

Adesso Grim&Marius è un vero e proprio laboratorio a Bologna. È il tuo lavoro principale ora?
«Sì, il laboratorio che è anche atelier espositivo, ed è il mio lavoro principale. Certo, è aperto da appena un anno e c’è ancora tanto da fare, ad esempio il prossimo passo sarà acquistare il forno per cuocere da me i pezzi di ceramica. Intanto continuo a sfruttare ogni occasione per farmi conoscere, eventi e fiere dell’handmade».

Come va la vendita dei tuoi articoli e che canali sfrutti oltre alle fiere?
«Un lampadario dev’essere utile e la clientela deve investire parecchio per acquistarne uno, che costa tra i 180 e i 500 euro. In Italia li espongo in 4 negozi per ora, e non mancano i clienti che me li chiedono dall’estero. Sicuramente bisogna sperare in tempi migliori. Intanto, sfrutto internet per vendere su Etsy e su A Little Market e comunicare il mio marchio: uso molto Facebook, Pinterest e Twitter e ogni settimana dedico almendo 2 giorni alla parte comunicativa per cercare eventi interessanti, blog, persone da contattare per scambiarsi opinioni e spunti… L’idea della community è fondamentale, oggi, per un artigiano, e senza internet molte cose non potrei farle. Poi c’è la mia formazione che mi aiuta…».

Il tuo lavoro precedente ti starà tornando utile…
«Molto, sono stata project manager per alcuni eventi e perciò so come organizzarmi per arrivare pronta. Idem per la comunicazione, mi promuovo e fotografo l’iter della lavorazione che svolgo, uso molto le app fotografiche, tra cui Instagram ma non solo, mostrando un prodotto dalle materie prime a quando è finito. Sfrutto molto le mie capacità comunicative, e la cosa bella è che il progetto è mio, comunico qualcosa che è completamente nelle mie mani. Sono molto contenta di questo, e poi il lavoro manuale è terapeutico, porta via ogni malessere».

Come vedi l’artigianato oggi?
«Come me, che si rimboccano le maniche e aprono botteghe, ce ne son tanti che provano, alcuni mantengono il loro lavoro all’inizio, o lavorano part time e tentano di ingranare. Forse questo momento grigio ha qualcosa di positivo: il coraggio e la crescita della creatività».

A livello di misure politiche cosa si potrebbe migliorare?
«Su Bologna a livello locale non posso lamentarmi: abbiamo bandi che agevolano le imprese creative con somme a fondo perduto e finanziamenti, oppure dando gratis per 3 anni le location. Dal mio punto di vista, però, spesso purtroppo i bandi si fermano ai 35 anni o ai 40, e quindi spesso vengo tagliata fuori. Capisco che si debba mettere dei paletti ai bandi, ma è anche vero che oggi sono molti gli over 40 che hanno perso il lavoro e vogliono reinserirsi, e potrebbero essere produttivi, e poi la creatività non ha età».

In queste giornate del FuoriSalone milanese potete incontrare Grim&Marius alle Officine Creative Ansaldo all’interno dell’Elita Extrasmall e con A Little Market presso il ristorante Capra e Cavoli in zona Isola.

Redazione

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